DSA: COME STUDIARE CON EFFICACIA!

immagine per articolo

"Se non riesco ad imparare nel modo in cui insegni…
Potresti insegnare nel modo in cui imparo?"

Il bambino con Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA) non può permettersi di adottare il metodo di studio più diffuso tra i coetanei, ovvero leggere il testo e ripetere più volte. Infatti, le difficoltà di decodifica dei grafemi (le "lettere" scritte) gli rallenterebbe notevolmente i tempi, lo affaticherebbe e avrebbe anche un'influenza negativa sulla comprensione del significato del testo, in quanto la maggior parte delle sue risorse attentive sono focalizzate sul processo di decodifica stesso.

Inoltre, il classico metodo di studio si fonda su uno stile di apprendimento principalmente basato sul canale visivo-verbale (ovvero le parole scritte), che non è il canale preferenziale per uno studente con DSA, che predilige il canale uditivo, cinestesico (l'esperienza pratica) e soprattutto quello visivo non verbale (immagini, mappe…).
Leggere e ripetere un testo presuppone uno stile di apprendimento sequenziale, sviluppando nessi di causa-effetto fra le varie parti del testo: il bambino con DSA, tendenzialmente, invece, ha uno stile di apprendimento globale, tende ad avere una visione d'insieme e a sviluppare associazioni simultanee tra concetti.
Per queste ed altre ragioni, meglio approfondite nel sottocapitolo relativo alle mappe dell'articolo "STRUMENTI COMPENSATIVI QUALI E PERCHE'?", il bambino con DSA può essere molto agevolato dall'utilizzo di mappe concettuali e mentali per lo studio ed il ripasso (oltre che nella fase di interrogazione scritta o orale).
Ma come si può portare il bambino a costruire una mappa, ovvero come portarlo ad una piena comprensione del testo, preliminare e necessaria per la costruzione della mappa e per la successiva memorizzazione?

Qui sotto riporto, in veste grafica, il processo di studio che a mio parere può essere utile applicare ed insegnare ad un bambino con DSA (e non solo!) (cliccando sull'immagine la potrete visualizzare in dimensioni maggiori).
PER STUDIARE
 

Vediamo adesso, passo dopo passo questo metodo.

1- ALL'INIZIO: gli indicatori testuali

La prima cosa da fare è prestare attenzione e discutere insieme al ragazzo riguardo agli INDICATORI TESTUALI, ovvero:

  • TITOLO principale e dei paragrafi
  • IMMAGINI e loro didascalie
  • PAROLE IN GRASSETTO (parole chiave)

Inoltre è importante anche leggere LE DOMANDE poste a fine capitolo/paragrafo (quando sono presenti).

Gli indicatori testuali e le domande, infatti:

  • fanno capire l'argomento e di che cosa parlerà il testo
  • fanno capire quali sono le cose più importanti
  • portano il ragazzo ad avere delle aspettative, a pensare che il testo darà certe informazioni e a cercarle durante la successiva fase di lettura. In questo senso le domande sono fondamentali: il ragazzo, leggendole prima sarà portato a cercare la risposta nel testo. Comunque anche le immagini e le parole chiave fungono da anticipatori delle informazioni che si troveranno. In questo modo il ragazzo non legge "a caso", ma ha già una traccia di lettura
  • in base alle varie informazioni che si aspetterà di trovare (aiutano molto le parole chiave) può iniziare a suddividere il testo in parti per la mappa che creerà in seguito, vedendo le varie informazioni come nodi della mappa. Si creà così una visione globale della struttura del testo, una sorta di "fotografia"
  • attivano le conoscenze pregresse, spesso necessarie per una comprensione più profonda dell'argomento e facilitano la creazioni di legami e associazioni fra informazioni

Mentre si svolge questo lavoro preliminare sul testo si può anche associare un colore ad ogni categoria di informazioni che il bambino si aspetta di trovare ed in seguito, durante la lettura, sottolineare le parti del testo relative ad una certa informazione con il colore corrispondente. Questo rende molto più visivo il processo di studio, più "sganciato" dalla mera informazione portata dalla parola.
In contemporanea si può anche fare un piccolo "schizzo", anche su carta, della possibile mappa, ovvero legare le varie informazioni (con i loro colori di riferimento) tra di loro: ovviamente il tutto è un'ipotesi, non avendo ancora letto il testo, ma aiuta il bambino a farsi un'idea globale del testo, come un'isieme interconnesso (una mappa preliminare, appunto).

Facciamo un esempio pratico. Riporto sotto le immagini di due pagine di un libro di testo su cui è stato fatto questo lavoro da me insieme ad una bambina della classe quinta della scuola primaria (da notare: le parole chiave sono quelle evidenziate in azzurro, questo perchè essendo un libro con poche parole in grassetto la maestra fa sottolineare in classe le parole chiave ai bambini).

libri i deserti 1

libro i deserti 2
 

Solamente guardando le immagini ed il titolo il bambino potrà capire che l'argomento principale (il "titolo" della sua mappa) sarà il deserto e che si parlerà delle piante e degli animali del deserto, cosa confermata anche da alcune parole chiave. Dalle immagini capirà che il deserto è fatto da sabbia e non ci vivono molte persone, ma (immagine dell'oasi) ci sono anche dei posti nel deserto che sono abitati e che si chiamano oasi (didascalia). Le parole chiave suggeriscono che altre informazioni (oltre, piante, animali e oasi) sono: l'origine della parola deserto, il clima e dove si trovano i principali deserti.
La bambina ha associato colori diversi ad ogni informazione. Nelle scansioni si vedono già anche le sottolineature perchè il lavoro è stato completato, ma in questa fase basterà sottolineare le varie parole chiave che si riferiscono alle varie informazioni da cercare in colori diversi oppure farsi un piccolo elenco "colorato" delle categorie da cercare su un foglietto a parte.
A questo punto si può anche fare un piccolo schema preliminare, su un foglio per esempio, che rappresenti le varie informazioni che si potrebbero trovare nel testo e come si potrebbero legare tra loro. Ovviamente non è definitivo e dovrà essere ampliato leggendo il testo, ma aiuta il bambino a costruirsi una buona visione d'insieme, una "fotografia" del testo: questo facilita i bambini con uno uno stile di apprendimento globale, come, appunto, i DSA.

Sotto l'esempio pratico di questo schema fatto sulla base dell'osservazione degli indicatori testuali delle due pagine sui deserti.

schema i deserti

2- DOPO: leggo e sottolineo

Una volta finito questo lavoro preliminare si può iniziare a leggere il testo. Per la lettura del testo è consigliabile utilizzare una sintesi vocale (per una trattazione più approfondita dei libri digitali e dei software di gestione delle sintesi vocali si veda l'articolo "STRUMENTI COMPENSATIVI: QUALI E PERCHE'?", in specifico il capitolo "Per leggere").
Si consiglia di leggere un paragrafo per volta, spiegando al bambino le parole difficili (magari scrivere sopra alla parola il significato) e i passaggi più complessi e portandolo a cercare le informazioni prima messe in evidenza e rappresentate visivamente nello schemino. In ogni paragrafo si chiede al bambino di cosa parla, facendo riferimento soprattutto alle informazioni selezionate in precedenza, e si chiede se è rilevante. A questo punto si sottolineano le informazioni più importanti, utilizzando i colori di riferimento.
Nell'esempio prima fatto (si guardino le due immagini relative alle pagine del libro) le prime informazioni riguardano l'etimologia della parola deserto: si chiede al bambino: "Questo pezzo è importante? Di cosa parla? C'è nello schema che abbiamo fatto? Di che colore è?" e si sottolineano solo le cose importanti, aiutando il bambino a riassumenre e sintetizzare.
Così via per ogni paragrafo.
Per ogni parte importante sottolineata si può dare un "titoletto", che in linea di masima riprenderà il nome delle informazioni precedentemente evidenziate: nel nostro esempio "la parola", "cos'e' il deserto", "il clima" e così via. Questi "titoletti" saranno il "titolo" del nodo della mappa e potranno essere scritti sulle frecce (o nel nodo, dipende poi dalla grafica della mappa).
I "titoletti" sono utili quando si trovano, per un argomento, più informazioni diversificate, che saranno poi poste in sotto-nodi: servono per suddividerle meglio. Si veda, per esempio, nei nostri deserti, "le oasi": qui ci sono informazioni su cosa sono, sul lavoro dell'uomo nell'oasi e sulle piante dell'oasi: si può portare il bambino a capire che sono tre cose diverse, sempre legate all'oasi e che è meglio scriverle in tre caselle diverse che partono dall'oasi. Dagli un "nome" ("cosa sono le oasi", "uomo", "piante dell'oasi") è utile per classificarle meglio.

3- ALLA FINE: la mappa

Una volta analizzato tutto il testo (o anche pezzetto per pezzetto) si può costruire la mappa. Si può costruire tutta alla fine o anche paragrafo per paragrafo.
Qui non mi concentrerò sulla strutturazione della mappa, essendo un discorso lungo che merita una trattazione a parte.
In linea generale, comunqe, sulle frecce si riporterà il "titoletto", ovvero la categoria di informazione e nel nodo le informazioni relative alla categoria. Se per una categoria generale vi sono più informazioni di tipo diverso, è bene fare partire dei nodi secondari dal nodo principale (si veda "le oasi" del nostro esempio).

Sotto riporto la mappa (cliccando sulla mappa la si può vedere in grande) costruita con la bambina, in relazione alle due pagine riguardanti i deserti.

I DESERTI

 

In conclusione è importante sottolineare che questo vuole essere uno spunto per utilizzare un metodo di studio più idoneo ad un bambino con DSA, ma ovviamente non è qualcosa di immodificabile e "giusto" in toto: ogni bambino, al di là delle caratteristiche generali, è diverso dall'altro, ha le sue caratteristiche specifiche che devono essere comprese e rispettate. Il metodo di studio va quindi plasmato e rimodellato sullo specifico bambino, in base anche alle sue idee e suggerimenti (per esempio l'idea dei colori diversi per ogni argomento viene da una bambina!): per insegnare ad un bambino, DSA e non, in primo luogo dobbiamo imparare noi il modo in cui lui impara e modellare il nostro metodo di insegnamento su di esso.

40 thoughts on “DSA: COME STUDIARE CON EFFICACIA!

  1. Pingback: DSA E STILI DI APPRENDIMENTO | Francesca Cavaiani

  2. Buongiorno, ho trovato interessante il metodo proposto,ma si può utilizzare già in terza elementare come avvio allo studio? Grazie Anna

    • Buongiorno,
      certo lo può già incominciare ad introdurre in terza elementare. Essendo piccolo il bambino gli aiuti che dovrà dare per trovare insieme le cose importanti (per esempio) saranno maggiori, ma adeguandolo al bambino (e appunto alla sua età in questo caso) si può usare senza problemi. Anzi, prima lo si introduce più è facile per il bambino impararlo e farlo proprio. 
      Io lo uso con bambini delle elementari, anche di terza.
      Se ha qualche dubbio mi chieda pure.
      Buona giornata

  3. Buongiorno, se non è un problema, Le chiederei cortesemente, se è possibile visionare qualche esempio di attività svolta in una classe terza . Grazie Anna

    • Buongiorno,

      non è assolutamente un problema! Per rispondere alla sua domanda però avrei bisogno di qualche informazione in più. Lei intende attività da svolgere con bambini della classe terza primaria, a casa o in classe? Attivià di potenziamento, relative a qualche materia specifica o più in generale per facilitare lo studio?

      Grazie

      Buona giornata

  4. Buongiorno e grazie per la disponibilità. Mi riferisco in particolare all’ attività da svolgere in classe su storia e geografia per facilitare lo studio e a qualche strategia da utilizzare con chi presenta maggiori difficoltà nell’ esposizione dei contenuti. Grazie

    • Mi scuso per il ritardo nella risposta, ma mi era sfuggito il commento.
      Per storia e geografia, anche in classe userei un metodod simile a quello descritto nell’articolo.
      Ovvero costruirei con la classe delle mappe concettuali, magari usando la LIM (se c’è) e programmi quali SuperMappe (se è a disposizione) o altri simili.
      Per farlo si può usare il metodo descritto nell’articolo, partendo dagli indici testual e discutendone insieme ai bambini, per poi individuare tutti insieme i nodi della mappa e costrurla…Magari anche cercando insieme le immagini.
      Si può fare a pc (o con la LIm appunto), ma volendo anche su cartelloni o comunque su cartaceo.

      Per facilitare l’esposizione dei contenuti le mappe aiutano tantissimo. Lascia le mappe a disposizione ai bambini con DSA o con BES. Oppure puoi creare, come detto sopra, delle mappe insieme ai bambini, farne dei cartelloni e appenderli in classe…i bambini che hanno difficoltà le guardaranno…

  5. ora proverò a metterlo in pratica con la mia bimba di 11 anni e fa la prima media speriamo bene!!!!!!!!! perchè sta facendo troppo fatica a studiare…..e piange di continuo—-

    • dipende molto dal perchè si rifiuta..se è perchè non le accetta a causa di una mancata accettazione iniziale del DSA punterei prima a spiegargli cos’è un DSA,con degli esempi. poi cercherei di fargli capire perchè gli servirebbe la mappa, mostrandogli anche praticamente perchè gli altri metodi non van bene per lui. puoi tentare anche facendogli una mappa tu,così vedrà che gli può essere utile. ma quanti anni ha il bimbo?

  6. Salve, insegno in una classe terza primaria e mi piacerebbe adottare questo metodo per la comprensione di un testo problematico di aritmetica. C’è un esempio di mappa? Potrei visionario? La ringrazio per la Sua disponibilità. Elvira.

    • salve,è un buon metodo, a mio parere, per la comprensione di tutti i tipi di testo..se è un testo di comprensione mi focalizzerei sulle domande,da leggere prima del testo,e farei poi leggere piano piano il testo cercando la risposta.

  7. Salve dottoressa ,ispirandomi al suo metodo e ai suoi consigli, ho modificato il mio metodo iniziale e ci terrei ad avere un suo parere su come sto procedendo.Pertanto se fosse possibile vorrei inviarle un esempio via mail. Grazie Anna

  8. Salve, avrei bisogno di un suo prezioso consiglio. Ho un bimbo che frequenta la terza elementare,quando dobbiamo studiare due pagine di storia o geografia riconosco che ha molte difficolta’. iniziamo leggendo(lui ) piu’ volte (anche 5) mezza pagina, primo ostacolo ha compreso di cosa si sta parlando ma non riesce a riassumere, intervengo riassumendo io a quel punto lui trova difficolta’ a ricordare determinate parole e quindi a ripetere la frase. Piange e mi dice non mi ricordo piu’ niente oppure quella parola non mi viene…..di cosa potrebbe trattarsi e come posso aiutarlo per semplificarli il lavoro?grazie mille.

    • Buonasera, prima di risponderle vorrei farle alcune domande…suo figlio ha fatto qualche valutazione, ha qualche diagnosi?ha provato a leggere per lui o a usare una sintesi?ha provato a costruire una mappa CONI lui, anche semplice, con riportate le parole chiave e quelle difficili che lui non ricorda?ha provato a farlo ragionare su immagini e titoli?

  9. Salve , mi scuso se le rispondo con alcuni giorni di ritardo. Mio figlio non ha fatto nessuna valutazione, studio insieme a lui limitandomi ad ascoltare quando legge, e ilpiu’ delle volte a riassumere cio’ che ha appena letto…..rimango in attes
    a di un suo prezioso consiglio. Grazie

    • Mi scuso per il ritardo nella risposta, ma non mi ero accorta del commento.

      Io proverei ad utilizzare la costruzione di mappe concettuali. Aiutano a riassumere e rappresentare graficamente i concetti chiave. Aiutano anche a costruire un discorso, cosa che può essere difficile per lui. 

      Per costruirla provi ad utilizzare il metodo proposto nel mio articolo, che lo aiuta a focalizzarsi sui concetti più importanti, quindi anche a riassumere. Inoltre, oltre che un semplice riassunto a voce, costruendo la mappa, organizzam rielabora, comprende meglio i concetti e, probabilmente, li ricorderà meglio. 

      Utilizzi i disegni da assiociare ai concetti, fissano meglio il ricordo.

      All’inizio proverei a farlo ripetere, una volta costruita la mappa, con la mappa davnti. Successivamente provi a toglierla e a farlo ripetere senza.

      Mi faccia sapere, se le va, come è andata.

      I miei, ovviamente, sono suggerimenti generici, andrebbe conosciuto il bambino e capito il suo stile di apprendimento (le mappe funzionano su stili di apprendimenti visivi e globali).

      Cordiali saluti,

      A presto

      Francesca Cavaiani

  10. Buonasera volevo chiederle cm si possa applicare questo metodo con la matematica e la geometria sn le materie dove mia figlia di 11 anni risvontra maggiori difficoltà grazie

    • Buonasera,

      mi scuso per il ritardo. Per matematica e geometria suggerirei di utilizzare formulari e libri come, per esempio:

      – il quadernino delle regole di matematica di Milena Catucci, Ed. Fabbrica dei segni

      – Atlante di Geometria, di Rita Bartole e Marco Quaglino (forse più adatto per le medie).

      Trova i relativi link nel mio articolo “Strumenti compensativi: quali e perchè?”

      Oppure può costruire mappe relative ai vari argomenti studiati insieme a sua figlia. Per matematica e geometria, essendo materie dove la “grafica” è importante e può risultare difficile fare una mappa a computer (penso per esempio agli angoli in geometria), le potete fare anche a mano.

      Punti sempre molto sul mostrare i disegni, farli e sperimentare anche con oggetti reali.

      Se ha bisogno di altre informazioni sono a sua disposizione e posso mandarle anche esempi di mappe e materiale.

       

      Cordiali saluti

       

      Francesca Cavaiani

  11. BUONGIORNO, VOLEVO CHIEDERE SE ESISTONO TESTI DI MATEMATICA E GEOMETRIA PIU’ ADATTI PER MIO FIGLIO CHE PRESENTA UN DISTURBO DSA (DISCALCULIA)
    GRAZIE

  12. disegni associati ai concetti , mappe etc mi sembra una grandissima stupidaggine , sono tanti processi e troppo lunghi se si hanno un sacco di pagine da studiare !

    • Certamente è un processo lungo, ma se un ragazzo ha DSA è un procedimento efficace e facilitante per la loro modalità di apprendimento. Leggere e ripetere è sicuramente un prcesso rapidissimo e utile per bambini non DSA con canali di apprendimento di tipo verbale. Un bambino con DSA, però, di norma, non ha un canale di tipo verbale e quindi questo metodo risulterebbe inefficace e comporterebbe un dispendio di energie maggiore di quello che comporta fare una mappa. inoltre, non ultimo, le mappe gli restano e le puo’ utilizzare in classe durante verifiche ed interrogazioni. Senza mappe come farebbe?

  13. Buonasera Francesca mi chiamo Barbara e sono una mamma single 45 enne. Diplomata in lingue e amante della cultura, per problemi lavorativi ho deciso di supportare ragazzi e bambini con ripetizioni in lingue e italiano nonché lo studio orale delle varie discipline. Questa volta mi dovrò cimentare con un ragazzino di 2° media con difficoltà di memorizzazione .Non ha ancora una certificazione scritta poiché in fase di accertamento. La mamma mi ha chiesto aiuto ed io Francesca lo chiedo a lei come posso fare? Mappe concettuali non ne ho mai fatte ..c’è qualcosa di più semplice ed immediato perché comincio mercoledì questo. .grazie mille

      • Grazie per aver risposto. ….sto ottenendo buoni risultati con la sottolineatura in vari colori per differenziare i diversi concetti e molta attenzione alla ripetizione orale, sviluppata attraverso una lettura a voce alta da cui poi sviluppare un discorso. …parole chiave, sinonimi e spiegazioni di significati sconosciuti in primis..

        Vorrei inoltre sapere un’altra cosa che va sul mio personale. …purtroppo a mio figlio 15enne hanno diagnosticato l’ ADHD…una patologia piuttosto invalidante nel rapporto made/figlio che influenza andamento scolastico. …rispetto delle regole etc….compresa una completa inefficacia del mio ruolo educativo. ..sono allo stremo…ogni giorno una battaglia. ….
        Lei può eventualmente darmi qualche suggerimento in proposito?

        Grazie,

        Barbara

  14. Dimenticavo i ragazzi che ho seguito fino ad ora non hanno mai avuto problemi di questo tipo….pur sapendolo la madre si ritiene fiduciosa. Help..

  15. Salve Francesca

    il suo articolo è stato molto utile e illuminante…
    L’ho letto oggi e domani stesso proverò ad usare il metodo da lei descritto con la bambina che sto seguendo che ha problematiche cognitive.

    D’ora in poi la inserisco tra i miei “preferiti”

    Grazie Mille

    Michela

  16. Ho una figlia con dsa e che deve affrontare gli esami di terza media .l insegnante di sostegno che mi veniva a casa Non la puo piu seguire ..come devo fare per aiutarla nello studio?

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