DSA: ORGANIZZAZIONE E AUTONOMIA

disordine 1“Aiutare il bambino nelle difficoltà, ma, allo stesso tempo, accompagnarlo all'autonomia, è come far volare un aquilone: all’inizio bisogna correre forte tenendolo ben stretto nella mano, in alto tanto quanto il nostro braccio ci consente, finchè l’aria comincia a sollevarlo. Solo adesso si può mollare la presa, ma è importante continuare a correre mantenendo il filo corto. Questo è il momento più difficile e faticoso ed è quello determinante per la riuscita del volo. Quando l’aquilone ha preso quota, lo si affida alla forza del vento perché lo sostenga. Ora non è più necessario correre con lui. Bisogna solo allungare il filo, piano piano, controllando sempre che non perda quota.
L’aquilone andrà sempre più in alto e, col naso all’insù, lo si potrà ammirare, austero, luccicare al sole."

Spesso i ragazzi con Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) hanno difficoltà di organizzazione e di pianificazione, sia del tempo che del materiale (scolastico e non). In termini pratici capiterà non di rado che si dimentichino di scrivere i compiti, li scrivano sul giorno sbagliato, non portino tutto il materiale necessario a scuola, si apprestino a fare i compiti senza il quaderno o la penna o il libro o le mappe, non riescano ad organizzare i tempi di studio delle varie materie in autonomia e così via.
Come fare per aiutarli ad organizzarsi, senza però sostituirsi a loro (deleterio per l'autonomia e l'autostima) ed accompagnarli piano piano verso l'autonomia, aumentando così anche il loro senso di autoefficacia?
Vediamolo insieme.

ORGANIZZAZIONE DEL MATERIALE

DIARIO

Il tipo di diario che si sceglie è importante. Dovrebbe essere:

  • abbastanza grande, cosicchè il bambino abbia spazio per scrivere i compiti
  • con pochi disegni  e scritte nelle pagine, che tolgono spazio per la scrittura dei compiti
  • con i giorni scritti sulle pagine, cioè con indicata la data già corrispondente al giorno della settimana. I bambini con DSA hanno difficoltà nel ricordare le sequenze, quindi anche i giorni della settimana: un diario con i giorni da segnare in corrispondenza della data li metterebbe in difficoltà, infatti potrebbero fare errori nel segnare il giorno e quindi anche i compiti
  • con cordino, che li aiuti ad identificare più facilmente il giorno ed il mese
  • con le singole pagine divise, così da avere degli spazi già predisposti dove scrivere le singole materie, gli esercizi e le pagine da studiare
  • con mesi di colori diversi, così da identificarli più facilmente. I bambini con DSA, avendo difficoltà con tutto ciò che ha caratteristiche di sequenzialità, faticano nel ricordare la sequanza dei mesi.

Un buon esempio di diario che ha tutte queste caratteristiche, è, a mio parere, il "Diario Easy", edizione Fabbrica dei Segni, costo circa 18 euro. Lo potete trovare a questo link:
http://fabbricadeisegni.it/index.php?id_product=111&controller=product

Inoltre è importante che l'orario settimanale sia molto chiaro, meglio se figurato, cioè accostando un'immagine di "riconoscimento" ad ogni singola materia e creato insieme al bambino, così da renderlo facilmente comprensibile a lui, in base alle sue caratteristiche e preferenze.
Ecco un esempio creato da me (è solo a titolo esemplificativo). Cliccando sull'immagine la si potrà visualizzare più in grande.

ORARIO SCUOLA

A questo si può accostare un elenco, diviso per materia (magari usando la stessa immagine usata sull'orario per la singola materia) dei materiali che servono, in generale, per quella materia e attaccare entrambi all'inizio del diario.

QUADERNI, LIBRI E MAPPE

Per aiutare nel riconoscimento di quaderni e libri, è consigliabile usare delle copertine colorate, un colore per materia, magari utilizzando lo stesso colore per i libri e i quaderni della stessa materia e delle etichette con il nome della materia/titolo del libro.
E' meglio porre in librerie separate quaderni e libri, per evitare confusione.
Per quanto riguarda gli strumenti compensativi cartacei, ovvero, per esempio, formulari e mappe, è consigliabile riporli in quaderni ad anelli (raccoglitori) o a listino. A mio parere, sarebbe meglio avere un raccoglitore per materia, magari dello stesso colore delle copertine di libri/quaderni di quella materia, così il ragazzo è facilitato sia nel portarlo a scuola il gorno di quella specifica materia (colore), sia nella ricerca delle mappe. Si può anche tenere un raccoglitore unico con divisori colorati per le varie materie: diminuisce il peso e la quantità di cose da portare a scuola, ma potrebbe risultare difficoltosa la ricerca delle mappe idonee per una certa interrogazione/verifica. La scelta dipende molto dalle caratteristiche e dall'età del bambino.

ORGANIZZAZIONE DELLA SETTIMANA

Per aiutare il bambino ad organizzare bene il proprio pomeriggio, inteso come attività scolastiche ed extrascolastiche, si può definire insieme al bambino il momento dedicato allo studio, ovvero creare un programma settimanale, dove sono segnate tutte le attività del bambino.
Nel programma saranno segnate le attività ricreative e di svago, lo sport, ma anche i momenti da dedicare allo studio (da dedicidere con il bambino), in modo fissare il numero di ore da dedicare allo studio tutti i giorni, alternandole in maniera coerente con le attività extrascolastiche e cercando di mettere tutti i giorni qualche ora dedicata ai compiti. In questo modo si porta il bambino ad avere degli impegni, a rispettarli e si evita la frammentarietà.
E' bene che il programma sia realistico e tenga conto di possibili imprevisti, altrimenti si rischia di sovraccaricare il bambino che non riuscirà a far fronte a tutti gli impegni e questo andrà a discapito della sua autostima.
Il programma, ovviamente, è variabile: verrà fatto settimanalmente, alcuni impegni resteranno i medesimi (per esempio gli sport), ma potranno esserci impegni nuovi (per esempio qualche festa di compleanno), che porterà alcune modifiche nell'organizzazione (per esempio qualche ora di studio in meno il giorno della festa, ma magari un'ora di studio in più il giorno precedente).
Il programma settimale va posto ben in vista.
Questo lavoro non va fatto senza il bambino, ma CON LUI e portarlo a farlo in autonomia: questo aumenta la sua capacità di organizzazione, la sua autonomia, la sua capacità di metacognizione, ovvero di ragionare su di sè e sul suo funzionamento e di fare un piano che ne tenga conto (per esempio lo può portare a capire che lui non riesce a studiare di sera dopo due ore di calcio, ma è meglio fare i compiti prima dello sport oppure a capire che non riesce a studiare due ore di fila senza pause, ma necessita di una pausa più o meno lunga) ed anche il senso di autoefficacia e la sua autostima (il fare da solo un piano e portarlo a termine lo aiuta a capire che riesce anche lui ed è bravo).

Qui sotto riporto, a titolo esemplificativo, un programma settimanale (non è reale, funge da esempio). Qui non sono considerati i sabati e le domeniche: nel planning reale è meglio metterli (dipende poi dall'età del bambino, dalla mole di studio e dai suoi impegni). Qui non ho segnato le varie materie, ma "studio" in termini generali: volendo, almeno per compiti già dati tempo prima o verifiche già programmate, si può già indicativamente segnare che materie si vogliono studiare ed in che giorno (è un passo ulteriore, molto utile). Cliccando sull'immagine la si potrà visualizzare più in grande.

ORGANIZZAZIONE SETTIMANA

ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO GIORNALIERO

Può essere molto utile pianificare, oltre che la settimana in termini generali, anche le ore di studio giornaliere.

Di seguito una esempio di "tabella di pianificazione" giornaliera che si può compilare con il bambino (e con il tempo lo si porterà a farlo da solo) prima dell'inizio dello svolgimento dei compiti. E' stata creata da me prendendo spunto dal libro "Come Leggere la dilessia e i DSA" (Stella G., Grandi L.; Giunti Scuola). (Per visualizzarla in grande cliccare sull'immagine).

STUDIO

Analizziamola meglio, almeno i punti più salienti.

  • DOVE. In primo luogo è importante che il ragazzo scelga un luogo idoneo per lo studio, possibilmente dedicato e con meno distrazioni possibili. La scelta del luogo è importante nella strada verso lo sviluppo dell'autonomia e della metacognizione, infatti il ragazzo impararà a conoscersi, a capire dove preferisce studiare, dove, quindi, riesce a concentrarsi di più, con meno distrazioni e con tutti i materiali vicini e a portata di mano.
    Io, personalmente, non osteggio la scelta di un determinato luogo: certo, inizialmente dò dei consigli (per esempio, meglio evitare luoghi molto rumorosi, con il fratellino che guarda la televisione e la mamma che prepara da mangiare!!) e dei suggerimenti, lo aiuto a capire cosa sarebbe meglio fare, ma faccio scegliere a lui, in modo tale che piano piano impari a conoscere meglio le sue esigenze, senza vedere la scelta del luogo come un'imposizione.
    Esempio reale: Carlo (nome di fantasia), 8 anni, terza elementare. Insiste affinchè il gatto stia nella sua cameretta mentre facciamo i compiti e, quando la mamma lo porta nell'altra stanza continua a distrarsi, a guardare la porta da dove è uscito il gatto e a chiedermi: "Quando posso andare ad accarezzare Romeo?Non è che Romeo si sente solo di là? Lo portiamo di qua?A me non da fastidio". Decido di far rientrare il gatto (cucciolo che non stava fermo un minuto). Alla quinta volta che Romeo saltava sulla scrivania rovesciando tutti i pennereli e macchiando il quaderno, il bambino prende il gatto da solo, lo porta fuori e mi dice:"Così non riuscivo a studiare". Da lì in poi non ha più perso la concentrazione. Ha capito le condizioni idonee per lui, senza prenderla come un'imposizione.
    Inoltre, è importante fare una considerazione sulle "distrazioni": non sempre il muoversi o scarabocchiare sono distrazioni. Alcune persone hanno bisogno di tenere occupati due canali sensoriali per rimanere concentrati, quindi il bambino non va osteggiato, ma, magari, va aiutato a cercare una modalità accettabile per attuare la sua metodica di apprendimento.
    Esempio reale: Michele (nome di fantasia), 12 anni, prima media. E' un bambino che difficilmente riesce a stare fermo mentre studia. Se gli si impone di farlo perde totalmente la concentrazione. Stavamo ripassando (con le mappe fatte in precedenza) geografia per l'interrogazione. Continuava a lanciare una piccola palla da baseball e la riprendeva al volo, sfiorando il lampadario e vari soprammobili per più volte. Lui comunque, nel mentre, rispondeva correttamente a tutte le domande usando le mappe in autonomia, scegliendo quella giusta per la domanda. Cosa fare? Impedigli di muoversi voleva dire perdere la sua attenzione, ma continuare a lanciare la palla così non era il massimo per l'integrità della casa. Ho proposto un gioco: stavamo a piccola distanza, in modo tale da essere lontani da soprammobili vari e da far sì che comunque lui fosse comodo per usare le mappe. Io gli lanciavo la palla e gli facevo una domanda, lui me la rilanciava dandomi la risposta e così via. Inoltre, su suggerimento suo, una volta la domanda la facevo io a lui e una volta lui a me (sempre con lanci della palla). Questo può essere utile per stimolare una maggiore comprensione della strutturazione della mappa: potevo valutare se aveva ben compreso la funzione delle parole/domande stimolo sulle frecce e la loro utilità a funzionare da incipit per un discorso. In conclusione, interrogazione=8.
  • PER QUANTO TEMPO. Lo stabilire un'ora d'inizio e fine è utile, come già visto per l'organizzazione settimanale, per aiutare il bambino ad organizzarsi in autonomia il suo tempo in modo realistico e proficuo e anche per dargli un obiettivo (deve essere realizzabile!!).
    Le pause sono importanti per fargli riprendere la concentrazione e farlo riposare. Il programmarle prima lo aiuta a prendere coscienza di sè stesso e delle proprie capacità e anche necessità, il tutto per portarlo a regolarsi autonomamente. Due esempi estremi: se pianifica una pausa ogni 5 minuti, inizialmente lo si può lasciar fare (poi dipende dai casi, dalle caratteristiche del bambino e dall'età) e alla terza pausa sarà lui autonomamente che tenderà a non farla perchè non ne ha bisogno e quindi lo si può portare a ragionare sul fatto che forse ne ha pianificate troppe e che a lui così tante non servono (metacognizione). All'opposto se non mette pause o la pianifica dopo 1 ora e 30/ 2 di lavoro lo si lascia fare e si vedrà che spesso sarà lui dopo 45 minuti -1 ora a chiedere una piccola pausa: anche in questo caso lo si può portare a ragionare sulle sue necessità (metacognizione).
    Un discorso analogo vale per la lunghezza delle pause.
  • ORGANIZZAZIONE DELLE MATERIE. E' molto utile stabilire, prima di iniziare, in base al singolo bambino, l'ordine delle materie da svolgere (è consigliabile andare a "scalare", partendo dalle più lunghe e pesanti o anche alternare materie più lunghe/pesanti ad altre più sempilci/brevi. Dipende dal bambino): all'inizio lo si può aiutare e consigliare, ma piano piano lo si deve portare ad organizzare l'ordine autonomamente, man mano aumenta la sua capacità di metacognizione, cioè piano piano capirà cosa è più lungo e difficile per lui e quando è meglio farlo.
    Per ogni materia lo si porta a ragionare su che compiti ha da fare e che materiale serve, così da prepararlo in anticipo (strumenti compensativi inclusi): questo, oltre che ottimizzare i tempi e risparmiare spreco inutile di energie con strument sbagliati, lo porta a diventare autonomo, anche in classe, nella scelta delle strategie migliori (materiali e strumenti compresi) per la soluzione di un certo compito.
    In ultimo, ma non meno importante, gli si può far fare una stima approssimativa del tempo che pensa di utilizzare per ogni materia (in base a quello che deve fare). Dopo avere svolto il compito si fa scrivere al bambino il tempo effettivamente impiegato.
    Il confronto può essere utile per vari motivi. Nel caso di una sottostima del tempo il bambino sarà portato a riflettere su stesso e le sue caratteristiche, così come su quelle del compito (metacognizione): questo lo porterà a pianificare meglio il suo tempo e ad usare "metodologie" più idonee per affrontare un certo compito. Nel caso di una sovrastima del tempo necessario vi sarà sempre un aumento della metacognizione e sarà anche di aiuto per la crescita dell'autostima personale.

E' utile compilare la tabella in modo scritto (a computer o manulamente) con il bambino: così gli eventuali problemi di pianificazione (luogo o tempi stimati per materia, per esempio) gli saranno più evidenti e sarà più facile discuterne.

 

Questi vogliono essere dei semplici suggerimenti per aiutare il bambino a migliorare la propria capacità di organizzazione e pianificazione dello studio, cosa fondamentale nel processo verso l'autonomia, processo di cui è il bambino il protagonista: l'adulto lo aiuta e lo indirizza facendogli sperimentare vari metodi e strategie (intendendo anche luoghi, tempi, odine delle materie eccetera), ma sarà lui che conoscendosi sempre di più riuscirà a scegliere quelle più idonee a sè e a diventare autonomo nell'apprendimento e nello studio, proprio come l'aquilone della citazione iniziale, che, alla fine, vola alto nel cielo.

11 thoughts on “DSA: ORGANIZZAZIONE E AUTONOMIA

  1. buona sera…non ci conosciamo ma abbiamo un amico in comune…MAURIZIO MARABOTTI…..e devo dire che queste righe appena lette mi sono di aiuto. Grazie per quello che ha scritto servira’ molto a mio figlio con problemi di DSA… Grazie e buona serata Michelangelo

  2. Pingback: DSA E STILI DI APPRENDIMENTO | Francesca Cavaiani

  3. Grazie mille! Il suo lavoro è stato di grande aiuto. Questa settimana metteremo in pratica il più possibile i suoi consigli. E’ stata davvero preziosa!!!

  4. La ringrazio per questi splendidi articoli. Utilissimi e chiari! Complimenti!
    Dott.ssa Alice Carbone

  5. Già facevo con mio figlio dislessici alcune cose del suo articolo…. ma mi ha dato idee e spunti per perfezionare il tempo e l’autonomia di mio figlio. Grazie molto interessante e utile

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